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Ma si sposavano i Goti e i Visigoti?

Bravo, Pisapia! Ha capito che una grande città come Milano non poteva rimanere assente dall’iniziativa di istituire il registro delle unioni civili. Adesso, con Milano, Napoli, Palermo e una ventina di città più piccole, va pian piano aumentando l’area delle realtà locali che chiedono una svolta, e forse siamo più vicini a una legge che riconosca e tuteli le cosiddette “famiglie di fatto”.

Ma si sposavano i Goti e i Visigoti?

Bravo, Pisapia! Ha capito che una grande città come Milano non poteva rimanere assente dall’iniziativa di istituire il registro delle unioni civili. Adesso, con Milano, Napoli, Palermo e una ventina di città più piccole, va pian piano aumentando l’area delle realtà locali che chiedono una svolta, e forse siamo più vicini a una legge che riconosca e tuteli le cosiddette “famiglie di fatto”.

E’ stato aspro il dibattito a Milano, sarà ancora più aspro il giorno in cui finalmente arriverà in Parlamento una proposta di legge chiara e concreta. Che difenda, tra conviventi non sposati, molti diritti adesso calpestati: da quello all’eredità a quello delle reversibilità della pensione, fino al diritto di assistere in ospedale il compagno ammalato.

Da persona abituata a fare i conti con risultati della ricerca scientifica, che possono essere un “sì” o un “no”, ma non possono essere un compromesso tra queste due evidenze, penso infatti che bisognerà avere il coraggio di allargare il concetto di famiglia che abbiamo ereditato dal diritto romano, e che da Roma è passato nelle legislazioni di tutto il mondo prima che l’alba di un pensiero diverso iniziasse a far comprendere le ingiustizie e le sofferenze provocate dall’avere come unico istituto il matrimonio tradizionale. Un “pensiero diverso” che va nella direzione del rispetto assoluto delle decisioni personali, e penso che la nostra epoca sarà ricordata in futuro proprio per questo allargamento di libertà, a cui come sempre è posto l’unico limite di non danneggiare il diritto di altri.

Perché agitare drappi rossi appena si parla di dare tutela giuridica alle famiglie di fatto? E anche i cosiddetti matrimoni gay, che male farebbero? Mi permetto anche di fare osservare che chi difende ad oltranza il concetto di famiglia tradizionale sembra avere della società umana un’idea stranamente immobile e unidirezionale: nel breve periodo della storia conosciuta (al più, seimila anni) la famiglia è sempre esistita come la conosciamo? Ed è esistita così presso tutte le popolazioni del mondo? Si sposavano, gli Assiri? Si sposavano i Goti, i Visigoti e gli Unni? Io credo che se dessimo alla questione un’occhiata da storici dell’etnologia, troveremmo molte più famiglie di fatto (poligamiche, magari) che non il contrario.

Umberto Veronesi



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